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Miserère. Le opere di misericordia corporali a TROIA, Museo Ecclesiastico Diocesano ex Monastero delle Benedettine, piazza Cattedrale

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Domenica 12 marzo 2017 h 19.30 – Chiesa dell’Addolorata
Presentazione mostra e conversazione sul tema – Committenza-chiesa-arte esperienze e considerazioni

Parteciperanno
Ecc. Mons. Giuseppe Giuliano – Vescovo della Diocesi Lucera-Troia
Don Luigi Tommasone - Direttore Ufficio per i Beni Culturali – Diocesi Lucera-Troia
Prof. Salvatore Lovaglio – promotore e coordinatore dell’ iniziativa
Don Vito Telesca - Vicario Generale Arcidiocesi - Potenza
Don Raffaele Antonacci – già Parroco parrocchia San Francesco A. Fasani - Lucera
Don Antonio Sacco – Parroco della parrocchia San Filippo Neri – Foggia

Troia (Foggia), 5 marzo 2017
Miṡerère è il titolo della mostra sulle opere di misericordia corporali che sarà inaugurata domenica 12 marzo 2017 alle ore 19.30 nel Chiostro di San Benedetto, Troia (Foggia), nata da un progetto di Salvatore Lovaglio e promossa da Diocesi di Lucera-Troia, Ufficio Diocesano per i beni culturali ecclesiastici, Distretto Culturale Daunia Vetus, Associazione culturale Terzo Millennio Troia e Mecenate Centro Studi e Promozione Arti Visive Lucera.
Sette artisti, provenienti da varie parti d’Italia, esporranno la loro opera Maria Di Taranto, Salvatore Lovaglio, Felice Lovisco, Massimo Lovisco, Luciano Toriello, Vito Pace e Annibale Vanetti.

Si tratta di sette artisti di varia formazione culturale che utilizzano diversi linguaggi espressivi, dalla figurazione alla fotografia. Ogni artista è intervenuto in maniera autonoma, elaborando ex novo un’opera inerente al tema che prende spunto dal Misericordiae Vultus di Papa Francesco.
“Non possiamo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giudicati: se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete. Se avremo accolto il forestiero e vestito chi è nudo. Se avremo avuto tempo per stare con chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45).
Ugualmente, ci sarà chiesto se avremo aiutato ad uscire dal dubbio che fa cadere nella paura e che spesso è fonte di solitudine; se saremo stati capaci di vincere l’ignoranza in cui vivono milioni di persone, soprattutto i bambini privati dell’aiuto necessario per essere riscattati dalla povertà; se saremo stati vicini a chi è solo e afflitto; se avremo perdonato chi ci offende e respinto ogni forma di rancore e di odio che porta alla violenza; se avremo avuto pazienza sull’esempio di Dio che è
tanto paziente con noi; se, infine, avremo affidato al Signore nella preghiera i nostri fratelli e sorelle. In ognuno di questi ‘più piccoli’ è presente Cristo stesso. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga… per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura”, scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia.

La Misericordia non come parola astratta ma come riconoscimento dell’Altro. “L’esperienza della misericordia, dice papa Francesco nella sua Lettera, diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato”. Si tratta quindi di una finalità immediata, e cioè la condivisione della sofferenza dell’altro attraverso la misericordia ma anche di riconoscere nell’Altro il volto di Cristo, il segno della sua presenza reale.
Ma non è questo il vero obiettivo di ogni esperienza artistica dopo la fine del patto mimetico?
“Ogni cosa, ogni immagine rimanda sempre ad altro”, sottolinea Salvatore Lovaglio.
“Mostraci il tuo volto e saremo salvi”, è scritto nella preghiera di Papa Francesco per il Giubileo e, subito dopo, “tu sei il volto visibile del Padre invisibile”, dove ancora una volta è ribadito il rapporto fra visibile e invisibile. Occorre approfondire le parole di Papa Francesco per riconoscere il loro vero e profondo significato, in coerenza col suo magistero pontificio. Fra visibile e invisibile non c’è una corrispondenza come fra due mondi separati; l’invisibile, la grandezza di Dio, si rivela immediatamente nell’Altro, in questi si dà la presenza visibile di Dio.

La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 16 aprile 2017
orari apertura - sabato 17,30 - 20,00 e domenica ore 10,00/12,30 - 17,30 - 20,00 visitabile in altri giorni con prenotazione al numero 3771608096
Per informazioni contattare il numero 0881.520882, www.diocesiluceratroia.it, info@diocesiluceratroia.it.

Biografie degli artisti


Maria Ditaranto. Vive e lavora a Potenza. La sua ricerca artistica in continua evoluzione la porta ad osservare con acume e curiosità esperienze, emozioni e sentimenti e tradurli in immagini riflesse. Le opere di Maria Ditaranto sono state presentate in diverse mostre nazionali e acquisite da collezioni pubbliche e private
in Italia e all’estero.

Salvatore Lovaglio. Nato a Troia, nel 1947, vive e lavora a Lucera con studio in Borgo san Giusto – Lucera.
Già docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, di Bari e di Foggia. Svolge attività artistica dal 1973. Autore e collaboratore di diverse realizzazioni di opere pubbliche. Alcune sue opere si trovano presso:
Civica Galleria d’Arte Moderna – Gallarate, Civica Raccolta Castello Sforzesco – Milano, Chiostro di Voltorre – Gavirate – Varese, Civiche Raccolte d’Arte“Palazzo Cicogna” – Busto Arsizio, Gabinetto delle stampe – Museo Civico – Bagnocavallo, FRAC – Fondo Regionale d’Arte Contemporanea – Baronissi – Salerno, Santuario San Francesco – Lucera, Foggia, Parrocchia di San Francesco A. Fasani – Lucera.

Felice Lovisco. Nato a Melfi nel 1950, dalla fine degli anni sessanta è attivamente impegnato nella vita culturale della regione. La sua attività artistica è poliedrica: vanta partecipazioni ad esposizioni di pittura e scultura in Italia e all’estero, illustrazioni di libri per poeti e realizzazioni di monumenti pubblici in legno e bronzo (tra i quali il grande Crocifisso di bronzo che domina l´area del presbiterio della cappella del Seminario Maggiore di Basilicata e i quattordici pannelli bronzei della via Crucis, inaugurati nell’aprile 1991 alla presenza del SS. Padre Giovanni Paolo II, il Portale in bronzo della Chiesa Madre di Pietragalla realizzato in occasione dell’anno giubilare e il grande monumento ai caduti, che campeggia nella piazza del comune lucano di Barile, il recente monumento alla Madonna di Viggiano e i suoi portatori). Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

Massimo Lovisco. Lavora con fotografia e suoni. La sua ricerca, partita dallo studio della fotografia come processo sensoriale, è approdata alla realizzazione di progetti site-specific che vanno oltre la materialità dell’opera. E’ Interessato allo studio delle relazioni e delle reti emozionali tra le persone.

Vito Pace. Classe 1966, nato in Italia vive e lavora in Germania, dove dal 2000 è visitingprofessor nella Facoltà di Arte e Scienze del Design all’Università di Scienze Applicate di Pforzheim. La sua filosofia è estendere i confini, rimuovere le barriere che inibiscono il processo creativo e sottolineare che diversità e
irregolarità non vanno temute, ma abbracciate. La sua ricerca è rivolta all’azzeramento dell’elemento poetico ed emotivo dell’opera a favore di un’esplicitazione del procedimento necessario a realizzarla.

Luciano Toriello. Nato a Lucera nel 1981, il suo ultimo lavoro è la docufiction “Erma”, prodotta da Apulia Film Commission nell’ambito di “Progetto Memoria” 2016 e di imminente uscita. Nel 2016 realizza “Colibrì”, documentario prodotto dalla ONG brasiliana Amigos do bemestar e girato tra le tribù indigene dell’Amazzonia, nell’estremo nord del Brasile. Realizza inoltre “Io e Manfredi”, documentario breve prodotto dall’Associazione Mecenate e dedicato all’arte dello scultore Salvatore Lovaglio. Nel 2015 ha diretto il documentario “leviteaccanto”, prodotto da Seminal Film con il sostegno di Apulia Film Commission e Comune di Manfredonia, sua opera prima come regista e montatore.

Annibale Vanetti. Nato nel 1952 vive e lavora a Siracusa. Le sue indagini più interessanti muovono dal profondo, là dove l’esperienza del religioso cristiano incontra l’origine sacra della cultura, nel mondo dell’antica Grecia. Collabora a numerose iniziative culturali anche in qualità di relatore a corsi di formazione per docenti su tematiche legate all’iconografia sacra. Nel 2001 fonda a Siracusa, con l’amico Nino Portoghese, l’associazione culturale l’Arco e la Fonte.

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