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La StepChild Adoption approda al Distum di Foggia

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di Matteo Mantuano
 
Foggia:”Un’argomento che resta a cuore di 3000 famiglie omogenitoriali”.Si è svolto Giovedì 28 Giugno 2017  presso l’Aula 1 del  Dipartimento di Studi Umanistici in Via Arpi 176,  un incontro di formazione rivolto ad avvocati(con riconoscimento di 3 crediti formativi), educatori, docenti, studenti  circa il tema della “StepChild Adoption ed Adozioni” durante la settimana del Puglia Pride, in collaborazione con ArciGay le Bigotte(Foggia), Puglia Pride, Rete Genitori Rainbow, Camera Minorile di Capitanata, Famiglie Arcobaleno ed i relatori: prof.ssa Rosa Parisi antropologa ed attenta studiosa ai temi LGBT, dott. Giuseppe Maffia rappresentante dell’associazione “Famiglie Arcobaleno”, dott. Riccardo Greco(Presidente presso la Camera minorile di Bari), dott.ssa Susanna Lollini(avvocato per Famiglie Arcobaleno), dott.ssa Maria Emilia de Martinis(Presidente della Camera minorile di Capitanata). Con questo termine Step Child Adoption , si vuole intendere la formazione di un nuovo modello famigliare da parte di adulti, che portano un figlio ottenuto da una precedente relazione.

L’obiettivo di questo nuovo modello famigliare, insolito alla visione della comune realtà come ha espresso Giuseppe Maffia:” permette di tutelare l’interesse del minore, e garantire un rapporto giuridico ed affettivo da parte di entrambi i genitori. In Italia purtroppo la legge non è molto esaustiva in materia, ed il tema dell’adozione è affidato alla legge 184”Diritto del minore ad avere una famiglia”  art 44 , secondo il discorso della dott.ssa de Martinis, dove l’adozione da parte dei nuovi genitori avviene quando il minore non ha legami con parenti fino al VI grado di parentela, sebbene inizialmente la stessa sia avvenuta soltanto nei riguardi di figli maggiorenne. Purtroppo come ha espresso il dott. Greco “il procedimento di adozione non è automatico, e viene trattato da parte del Tribunale dei Minori”, che deve valutare la capacità educativa, situazione personale, salute ed ambiente idoneo per la tutela del minore.

Tale problematica secondo l’antropologa prof.ssa Parisi:”Deve essere trattata maggiormente all’interno dell’università non solo per sensibilizzare la coscienza degli studenti, anche aprire un varco di approfondimento circa la possibilità di costruzione della famiglia, che al di là dei modelli esistenti nel nostro territorio” resta il progetto di realizzazione per molte coppie. Conclude l’avvocato Lollini, che in Italia questo termine non è opportuno per progettare la famiglia: il primo passo non è creare un progetto di filiazione, ma cambiare la realtà nella quale viviamo: non è possibile che molte famiglie omogenitoriali non venga affidato loro i figli e tali vengono riconosciuti, e soprattutto il progetto di filiazione avrà significato soltanto quando ci sarà maggiore attenzione alla tutela delle famiglie, e riconoscimento giuridico dei figli, che permettono l’esistenza della nuova famiglia.

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