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Per la palestra del 'Bozzini-Fasani' va rivisto il progetto esecutivo

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di Costantino Montuori 
 
La consigliera comunale Francesca Niro è tornata sulla 'querelle' dettata dalla realizzazione della palestra a servizio dell'Istituto Comprensivo 'Bozzini-Fasani'. 
 
La capogruppo del movimento Con ha ripercorso le tappe della vicenda. Dal 31 marzo 2015 quando è stata formulata la richiesta di finanziamento, all'accesso (nel 2017) del Comune di Lucera tra gli Enti beneficiari. Il tutto per un importo pari, all'epoca, a 1 milione e 500mila euro. 
 
Nel 2018 si è registrata l'approvazione del progetto esecutivo ma con un nuovo importo. I lavori iniziati non hanno poi trovato prosecuzione. Di qui la vibrata protesta da parte del Consiglio d'Istituto, demandata ad una recente missiva indirizzata all'Amministrazione Civica. 
 
Per parte propria il Sindaco, Giuseppe Pitta ha comunicato che la necessaria revisione del progetto esecutivo consentirà la riapertura del cantiere. 
 
Dalla comunicazione ufficiale, a firma della professoressa Annarita Iatesta, presidente del 'CdI' si apprende quanto vi riportiamo nel virgolettato sottostante. L'intento è sedersi attorno ad un tavolo con il Municipio lucerino. 
 
"Il Consiglio d’Istituto dell’I.C. 'Bozzini-Fasani' di Lucera, riunito in data 26 maggio 2022, all’unanimità dei presenti, esprime profondo sconcerto per i notevoli ritardi che caratterizzano la costruzione della palestra nella sede centrale dell’Istituto. 
 
Questa situazione, nonostante l’inizio dei lavori effettuato, che ormai dura da diversi anni, sta provocando notevoli danni all’offerta formativa che l’Istituto propone ai propri alunni, in quanto è carente di uno strumento fondamentale per una crescita ed un sano sviluppo dei nostri allievi. 
 
La mancanza di una struttura sportiva provoca, inoltre, l’impossibilità di partecipare a bandi nazionali che prevedono attività motorie. 
 
Si evidenzia, inoltre, la disparità di trattamento con gli altri Istituti Comprensivi del territorio, che dispongono di palestre dove svolgere l’attività motoria e progetti di ampliamento dell’offerta formativa. 
 
A tutto questo si aggiunge il paradosso che, non essendoci comunicazioni ufficiali relativi ai ritardi dei lavori, la colpa di questi ultimi spesso viene attribuita, da parte dei genitori, direttamente all’Istituzione Scolastica. La stessa che evidentemente non ha nessuna competenza in questa materia. 
 
Tutto ciò si ripercuote pesantemente sul numero degli iscritti, perché tante famiglie del quartiere 167 chiedono espressamente questo servizio. E per soddisfarlo iscrivono i figli in altre scuole. 
 
Alla luce di questa situazione si invita l’Ente comunale a convocare una conferenza dei servizi con tutte le altre parti interessate in modo da stabilire tempi certi per chiudere una situazione non più sostenibile e che sta producendo notevoli danni all’Istituto". La questione rimane aperta.

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