AMBIENTE Wwf         Pubblicata il

Montaguto: riaperta la SS90, ma i lavori continuano




Studio9tv e Lucerabynight hanno compiuto un sopralluogo nella zona colpita dalla frana di Montaguto, in provincia di Avellino, dopo averne compiuto il primo a maggio scorso (clicca qui per vedere il reportage realizzato in quell'occasione).

La frana, come ben sapete, ha spinto giù mezza montagna di Montaguto.
Il fenomeno franoso in realtà esiste da molto tempo, tanto che fin dal 1700 e dal 1800 se ne parla anche in alcuni documenti ufficiali.
Ma la virulenza del movimento franoso ha raggiunto il suo apice a partire dal 2006, quando ormai interessava già la Strada Statale 90 delle Puglie, la quale, a periodi alterni, veniva chiusa al traffico, oppure dimezzata di una corsia.
Il grido d'allarme delle popolazioni e delle istituzioni locali non è stato granché ascoltato, anche se lo stesso Bertolaso fece un sopralluogo promettendo di sistemare la frana entro l'ottobre di quell'anno.
Ma, in verità, nulla di importante fu fatto, ma solo qualche intervento tampone, finalizzato per lo più al ripristino della SS90.
La situazione è precipitata nel 2010, quando il 21 gennaio scorso la Statale delle Puglie venne chiusa ed il fronte franoso ormai divenne inarrestabile. Di lì a poco, infatti, avrebbe invaso la strada ferrata sottostante che garantisce i collegamenti ferroviari Foggia-Napoli-Roma.
Anche la ferrovia quindi fu chiusa e l'intervento della Protezione Civile fu inevitabile, con la direzione personale di Guido Bertolaso. A tal proposito, si fa polemica sul fatto che in Italia l'unico modo per risolvere le calamità naturali sia l'intervento straordinario della Protezione Civile, quando, invece, si ha avuto tutto il tempo necessario perché le istituzioni "ordinarie" preposte lo potessero conseguire senza grandi  e miracolosi interventi.
Così, di contro, si grida al miracolo: dopo la riapertura della strada ferrata occorsa ai primi di giugno, ecco l'inaugurazione della SS90 delle Puglie il 10 luglio scorso.
Tanto di cappello al Capo della Protezione Civile, all'11 Reggimento Guastatori di Foggia e ad alcune aziende civili intervenute per compiere assieme ai soldati le opere necessarie per bloccare finalmente la frana. Ma, come detto, la risoluzione del problema era nelle mani di chi di dovere già molto tempo prima.
La risoluzione sta nel drenare e nel confluire lontano dal corpo della frana tutte le acque sorgive e/o accumaltesi con le precipitazioni meteoriche.
Ecco, allora, la messa in opera di condotte idriche a tal scopo impiantate nella zona.
I laghetti e il lago "maggiore" si stanno prosciugando, anche con l'ausilio di motopompe che "pescano" l'acqua e la confliuscono nelle condotte.
Come informa il sito www.montaguto.com, la montagna è ora secca e ciò permette l'esecuzione dei lavori di prosciugamento idrico e di contenimento della frana, che avverrà grazie a terrazzamenti del suo terreno.
Un'altra questione da risolvere è senza dubbio il risarcimento economico dei danni subiti da alcune famiglie colpite dalla frana.
Con il Sindaco di Montaguto, infine, si è discusso anche su come far tornare utile la tragedia della frana, considerato che se ne possono trasformare a vantaggio scientifico, di risorse idriche e, perché no, turistiche, alcuni dei suoi aspetti e risvolti.
 
Luigi Salome
 
GUARDA IL 2° REPORTAGE

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic