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C’e’ un pezzo di Puglia nell’appartamento del Papa




C’è un pezzo di Puglia  nelle stanze vaticane. O meglio in quelle “intime” occupate dallo stesso Pontefice Benedetto XVI, il quale, dopo la sua elezione, ha praticamente mandato in soffitta tutto lo staff di assistenza del suo predecessore, Giovanni Paolo II, che aveva in “distacco”, come si dice tecnicamente, alcune suore polacche. Sono due donne pugliesi consacrate al Signore, Loredana ed Carmela, che assistono il Pontefice nella ordinarietà  della sua giornata.  Donne consacrate significa che non sono suore, ma persone che hanno fatto regolare voto di castità e di povertà ed hanno deciso di servire la Chiesa mettendosi gratuitamente al servizio delle sue varie articolazioni. Pur avendo da cardinale considerazione per le suore polacche e avendo origini tedesche, l’attuale Pontefice ha ritenuto di affidare i compiti più strettamente personali alle italiane, tra le quali grande considerazione godono le nostre due pugliesi. Loredana organizza la cucina e prepara i piatti serviti al Pontefice e agli ospiti tutti i giorni, puntando sulla pasta al curry, i rigatoni al prosciutto, la pasta con salmone e zucchine. Tiene personalmente i contatti con il supermercato del Vaticano e sceglie le verdure che giungono dagli orti di Castelgandolfo.  Carmela, invece, aiuta in cucina ed è specializzata nella confezione dei dolci che piacciono di più a Ratzinger sin da quando era cardinale: strudel, tiramisù alla frutta, alle crostate. Cura anche la stanza di Benedetto XVI e il suo guardaroba. Le riservatissime  maglie vaticane non hanno consentito di sapere di più sul queste due donne consacrate del movimento di Comunione e Liberazione (Le “ Memores Domini”), che, tra l’altro,  sono tenute per la loro regola al nascondimento, come dire apparire il meno possibile in pubblico,
Anche se si tratta di lavori che non richiedono una particolare specializzazione, fonti vaticane fanno sapere che le due pugliesi sono tenute in buona considerazione dai colleghi dei servizi e dallo stesso Pontefice per la loro dedizione e serietà nel lavoro di assistenza e per quelle frequenti, gradite incursioni nei menù della profumata cucina pugliese.  Queste sottolineature appartengono alla torinese “La stampa”, per cui c’è da ritenere che non vi sia esagerazione all’insegna di una qualsiasi forma di captatio benevolentiae. Una volta tanto questi tartassati meridionali  finiscono nella buona cronaca settentrionale per comportamenti lodevoli, motivo per il quale c’è da sperare che qualcuno si possa finalmente convincere che anche dalle nostre parti vi possono essere persone che meritano la massima serie. Se anche il Pontefice  si affida ai loro servigi!

Antonio Di Muro

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