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C’e’ anche una casta sanguisuga di periferia




L’angolo di Antonio Di Muro
E’ diventato quasi di moda in questo periodo di difficoltà mettere sotto accusa la Casta. In genere il riferimento è a quella nazionale e, in particolare, a coloro che ci rappresentano in Parlamento o ai vertici di importanti aziende pubbliche. Sotto tiro, dunque, i parlamentari e quelli che sono ai vertici di partiti e sindacati, che si alimentano attraverso il finanziamento pubblico.  Si dimentica che c’è anche una Casta di periferia, che succhia in modo famelico le risorse pubbliche. Va bene chiedere l’abolizione delle Province, accorpare i Comuni di modesta intensità abitativa, ma dove mettiamo, ad esempio, le commissioni consiliari, le circoscrizioni comunali, le aziende  municipalizzate e i tanti enti inutili quando sono propaggini di Regioni, Province stesse ? Pensiamo quanto costano le commissioni consiliari, i cui componenti prendono un regolare gettone di presenza, molte volte riunendosi sulla carta per spillare qualche soldino in più, come si evince da alcune indagini della Magistratura. Quanto costano le circoscrizioni, la cui utilità è quanto mai dubbia, posto che dovrebbero essere gli assessorati ad occuparsi delle loro competenze. A quanto costano tante manifestazioni pseudo culturali o turistiche, che in tanti casi non promuovono cultura e turismo, ma saziano solo gli appetiti di riscatto dei loro promotori e programmatori, che semmai devono rifarsi una verginità politica dopo una batosta elettorale? E’ evidente che bisogna mettere ordine in questi conti pubblici, costi che erano compatibili in periodi di vacche grasse, ma che ora sono diventati davvero insostenibili.
 In una recente inchiesta dei soliti Sergio Rizzo e Antonio Stella ci vengono forniti alcuni scampoli di sperperi territoriali, che valgono a dirci come è sorprendente e immorale chiedere sacrifici solo a coloro che sono ai vertici , lasciando scialacquare quelli che operano in periferia. Alla Regione Lazio, che schiera 11 dipendenti per ogni “onorevole” ( Il Senato ne ha 3 per ogni senatore), il vitalizio degli ex consiglieri che vanno in pensione anche a 50 anni, è calcolato non solo sull’indennità, ma addirittura sulla diaria. Altro scampolo. A Bologna la proposta del sindaco Pd di ridefinire l’area metropolitana, svuotando di fatto  la Provincia, è avversata dalla presidente della Provincia dello stesso partito che punta invece ad una nuova sede che costa di 31 milioni di euro. Nel Veneto, il consigliere  Massino Giorgetti ha ritirato la delega ad una trattenuta sul suo stipendio di 500 euro con questa motivazione: era stufo di essere l’unico baccalà ad aver preso sul serio la legge moralizzatrice voluta dai colleghi all’unanimità.  A Verona il presidente dell’azienda municipalizzata del gas ha sponsorizzato l’Hellas versando 700mila euro e facendo anche uno sconto sulla bolletta del gas per coloro che sottoscrivono un abbonamento allo stadio. Sino a quando faremo discorsi a senso unico, anche attraverso una criminalizzazione di massa non riusciremo a portare a casa alcun risultato utile definitivo. O, almeno, continueremo ad arrangiarci alla meglio, per tornare sempre al punto di partenza.
        
 

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