Cani con giubbotto: succede a Porta Foggia
LUCERA– Uomini e cani, cani e uomini, a volte, pari sono. Il precipitare delle temperature, ben al di sotto dei livelli stagionali, ha colto di sorpresa la società degli umani e quella degli animali. Capita così, in una mattinata domenicale più fredda del solito e accompagnata da qualche fiocco di neve, che ci si trovi davanti ad una scena da libro Cuore. Un paio di cani, di taglia media, che stazionano per abitudine nei pressi dell’arco di Porta Foggia, oltre al ristoro di un pasto che qualcuno lascia loro giorno dopo giorno, si sono visti raggiungere dal calore di un gesto che li ha scaldati nel profondo.
Sono esseri senzienti anche loro, non dimentichiamolo, per questo si saranno sentiti benvoluti, se non proprio amati, da chi li ha coperti con un giubbotto. Quel capo di abbigliamento è servito ad asciugare il pelo bagnato dei quattro zampe, che, alla fine quasi fossero in famiglia, se lo sono diviso usandolo a turno.
Il quadretto, del tutto insolito, ha attirato l’attenzione di curiosi, passanti e automobilisti. Alcuni di loro ha sostato per qualche istante, immortalando i migliori amici dell’uomo, con le fotocamere dei telefonini.
Il randagismo è una piaga per le bestiole, che ne sono spesso vittima e per le comunità locali, che devono farci i conti. Risale alla settimana scorsa l’appello di un’associazione animalista che gestisce il canile sanitario comunale di viale Ovidio, all’interno dell’ex Mattatoio, affinché si raccogliessero coperte per i quadrupedi meno fortunati e con cui garantire loro una forma di riparo dal gelo pungente di questi giorni.
Sugli esiti di questa crociata ‘anti-freddo’ sapremo informarvi, nel dettaglio, con una scheda a cura della collega Selene Di Giovine. I dati ufficiali, gli ultimi diffusi dall’Amministrazione Comunale, parlano da soli: verso la fine del 2010 l’Ente di palazzo Mozzagrugno ha offerto accoglienza ad oltre 200 cani, dato riferito alla sola città, con una spesa media annua stimata intorno ai 190mila euro per la custodia e l’alimentazione dei randagi. Cifre e numeri su cui, un po’ tutti, dovremmo riflettere per uno sguardo, più largo e profondo, sulla problematica.
Costantino Montuori
Sono esseri senzienti anche loro, non dimentichiamolo, per questo si saranno sentiti benvoluti, se non proprio amati, da chi li ha coperti con un giubbotto. Quel capo di abbigliamento è servito ad asciugare il pelo bagnato dei quattro zampe, che, alla fine quasi fossero in famiglia, se lo sono diviso usandolo a turno.
Il quadretto, del tutto insolito, ha attirato l’attenzione di curiosi, passanti e automobilisti. Alcuni di loro ha sostato per qualche istante, immortalando i migliori amici dell’uomo, con le fotocamere dei telefonini.
Il randagismo è una piaga per le bestiole, che ne sono spesso vittima e per le comunità locali, che devono farci i conti. Risale alla settimana scorsa l’appello di un’associazione animalista che gestisce il canile sanitario comunale di viale Ovidio, all’interno dell’ex Mattatoio, affinché si raccogliessero coperte per i quadrupedi meno fortunati e con cui garantire loro una forma di riparo dal gelo pungente di questi giorni.
Sugli esiti di questa crociata ‘anti-freddo’ sapremo informarvi, nel dettaglio, con una scheda a cura della collega Selene Di Giovine. I dati ufficiali, gli ultimi diffusi dall’Amministrazione Comunale, parlano da soli: verso la fine del 2010 l’Ente di palazzo Mozzagrugno ha offerto accoglienza ad oltre 200 cani, dato riferito alla sola città, con una spesa media annua stimata intorno ai 190mila euro per la custodia e l’alimentazione dei randagi. Cifre e numeri su cui, un po’ tutti, dovremmo riflettere per uno sguardo, più largo e profondo, sulla problematica.
Costantino Montuori
