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Partita la raccolta fondi per il monumento 'L’uomo della Pace' di Franco Scepi destinato all nuova Biblioteca Comunale di Lucera




Sarà installato nel piazzale della nuova Biblioteca Comunale a Lucera
Raggiunta la somma di 3.000,00 euro dopo il primo incontro con le associazioni
 
Lucera, 31 luglio 2014 – È partita ufficialmente la campagna per la raccolta fondi finalizzata a donare alla città di Lucera il monumento “L’uomo della Pace” di Franco Scepi che sarà ubicato nel piazzale della nuova Biblioteca Comunale, presso l’ex convento di San Pasquale, a Lucera.
Il progetto nasce da un’idea di Giuseppe Toziano, presidente del Comitato “L’uomo della Pace” che, dopo una lettera aperta alla città, martedì 29 luglio alle 20.30 ha incontrato la cittadinanza e le associazioni presso l’ex enoteca regionale (ora sede del Laboratorio Urbano Bollenti Spiriti).
All’invito hanno risposto positivamente sia i cittadini - molti gli artisti presenti - che le associazioni. Presente all’incontro anche Giovanni Di Croce, assessore all'Urbanistica del Comune di Lucera.

Grazie alla generosità
di Club Unesco, Diocesi Lucera-Troia, Gruppo Fai di Lucera e Delegazione Fai di Foggia, Lions Club, Pro Loco, Associazione Misericordia, Gruppo Protezione Civile e Corpo volontario intervento pubblico, è stata raggiunta la somma di 3.000,00 euro, pari alla metà dell’importo totale (6.000,00 euro) necessario per la realizzazione del monumento la cui storia ha origini lontane.
“L’uomo della Pace”, infatti, è da collocare nella Polonia del 1977 dove, molto prima dei fermenti di Solidarnosc, c’era un gruppo di intellettuali cattolici, legati al vescovo di Cracovia Karol Wojtyla. Tra questi spiccavano due registi: Andrzej Wajda e Cristof Zanussi. In quell’anno Andrzej Wajda stava ultimando il montaggio della sua nuova opera, ambientata al tempo di Stalin. Per realizzare il manifesto del film, Wajda chiamò un artista e comunicatore pugliese (originario di Lucera): Franco Scepi. Quest’ultimo, influenzato dai fermenti della Polonia di quel tempo e dal pensiero rinnovatore del vescovo di Cracovia, creò un manifesto raffigurante il volto di un uomo, costruito con un muro dalla cui sommità fuoriusciva il simbolo del comunismo.

Nel 1978 Karol Wojtyla salì al pontificato e nello stesso anno il film di Wajda, con il manifesto di Franco Scepi, vinse il premio speciale della critica a Cannes. Il manifesto fu considerato “utopicamente” la raffigurazione del crollo del muro di Berlino. Wajda, per timore di ritorsioni da parte del governo “socialista”, volle che Scepi sostituisse il simbolo del comunismo con una colomba rossa, per non scuotere oltremodo lo spirito del tempo. Ciononostante Papa Wojtyla in uno dei suoi primissimi discorsi predicò senza mezzi termini: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Crusto! […] Aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, […] permettete a Cristo di parlare all’uomo […]”.
Molti anni dopo Mikhail Gorbachev, che conosceva l’immagine creata da Franco Scepi, gli chiese di realizzare il monumento “L’uomo della Pace”, simbolo per tutti gli uomini, per tutte le fedi, oltre ogni muro di intolleranza.
L’opera fu presentata nel 1999, in occasione del 1° Summit Mondiale dei Nobel della Pace, da Franco Scepi e Mikhail Gorbachev al Santo Padre, Papa della Pace e del dialogo ecumenico con le altre religioni.
Nel 2000 il monumento è stato collocato a Roma, in un giardino del comune di fronte la FAO, sottoscritto da tutti i premi Nobel della Pace intervenuti, tra i quali Mikhail Gorbachev e Lech Walesa che dal 1979 aveva animato in Polonia il movimento di Solidarnosc.
 
La raccolta fondi per il monumento “L’uomo della Pace” continua, per informazioni contattare Giuseppe Toziano, 320.1546186, thisisart2014@gmail.com.
Se la raccolta fondi supererà l’importo previsto per la realizzazione del monumento, la restante parte sarà donata al Comune di Lucera per tutelare la Fortezza con l’installazione di telecamere.

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