NEWS ON LINE Città         Pubblicata il

Foggia e provincia: la strada del successo è dissestata




Per colpa delle strade sconquassate, i turisti disertano tutta la Provincia di Foggia. Gli imprenditori non investono. E ai progettisti ‘passa la voglia’ di fare.
E’ ciò che si evince forte e chiaro dall’ennesima mail che denuncia “il silenzio delle istituzioni in risposta all’impraticabilità delle strade di Capitanata”. A scrivere a lucerabynight, Stephan, un imprenditore svizzero “immensamente esterrefatto da una terra piena di risorse, bellissima, che lascia senza fiato, ma che appare (a chi la conosce per la prima volta) abituata ad essere declassata”.  L’impresario, a seguito del suo viaggio di piacere sui Monti Dauni e sul Gargano, qualche mese fa, rifletteva sul futuro dei nostri territori che “non può continuare ad essere ignorato. La serietà e la complessità del problema meritano ben altra considerazione da parte del Governo e delle istituzioni. Non è ammissibile che dopo tanto tempo, ritornando in Provincia di Foggia - sostiene -  la  situazione è di stallo: una precaria condizione della rete stradale. Assolutamente inammissibile”.
Che turismo e infrastrutture siano due termini che viaggiano di pari passo non c’è alcun dubbio. Non può esserci turismo senza mobilità perché le carenze infrastrutturali compromettono le potenzialità turistiche di un territorio; senza adeguati collegamenti lo sviluppo diventa impossibile. Discorsi detti e ribaditi, e sempre più spesso messi da parte. Ma non dai pendolari,  dai lavoratori precari, dai disoccupati e dai pensionati, oltre che dagli avvocati e dai commercialisti, dagli architetti e dai commercianti, dai docenti universitari,…ogni giorno in trasferta per lavoro ed in pericolo su d’una aspra ‘groviera’, piena di buche.
“Chi visita certi posti non li dimentica. Ritorna a casa con mille progetti, desideroso di realizzarli. Ma sono troppi i problemi che ostacolano un’idea, ancor prima ch’essa s’avvii. Alcuni miei colleghi– confessa il manager svizzero - intendi a creare una succursale in territori limitrofi al vostro – spiega- sono stati demotivati e abbattuti principalmente dal sistema viario”.
Le grandi possibilità di successo della Capitanata vengono annientate oggi da problemi centenari.E anche chi s’avvia in progetti locali, ma comunque ambiziosi - come Michele, imprenditore agricolo di Ascoli Satriano ed esponente di uno dei tre gruppi di lavoro di ‘Terre Ospitali’, la Rete promossa e sostenuta dal GAL Meridaunia che intende sviluppare idee cantierabili, volti alla promozione e alla qualità del sistema turistico e ospitale dei Monti Dauni– si sente ‘fuori strada’: “La voglia di portare avanti un progetto temerario come Terre Ospitali c’è tutta, ma a volte mi sembra impossibile riuscirci. L’altro giorno- racconta Michele- all’imbocco di Celle di San Vito si segnalava l’impossibilità di uscire dal Comune per strada dissestata. E come si fa a diventare ospitali se non possiamo nemmeno aprire le porte agli ospiti?- si chiede- La politica deve aiutarci”.
Gioviana Tedeschi

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic