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E’ scontro politico sulla messa in sicurezza della Fortezza Svevo-Angioina di Lucera




Di seguito l’articolo di risposta dei consiglieri comunali di opposizione sulla messa in sicurezza della Fortezza Svevo-Angioina:
              
La fortezza svevo-angioina di Lucera continua ad essere pericolosamente esposta a rischi di tenuta strutturale, in particolar modo la parte sud della cinta muraria. Nonostante le promesse fatte dal sindaco e dalla sua maggioranza, da circa venti mesi anche su questo tema si conferma la totale assenza di idee. Il sindaco ha cercato di gettare polvere negli occhi dei cittadini con uno dei suoi soliti "colpi di teatro" scrivendo una lettera, alcuni mesi fa, nientemeno che al ministro dei beni culturali Franceschini perché prendesse in considerazione la fortezza di Lucera tra i monumenti beneficiari di finanziamenti per interventi di consolidamento e salvaguardia.
Ha dimenticato, il primo cittadino, che il sito in questione è di proprietà del Comune di Lucera e, per tale motivo, è stato escluso da quell'elenco del governo centrale.
Diverso è il discorso per l'ex colonia agricola che è stata destinataria di oltre due milioni di finanziamento, in quanto bene demaniale per il quale nulla c'entra il Comune e per cui non c’e’ stato alcun interessamento che possa attribuirsi all'attuale amministrazione.
Il sindaco e la maggioranza navigano a vista fin dal primo giorno del loro insediamento e questo episodio ne è l'ennesima dimostrazione. Anziché rivolgere un inutile appello al ministro, avrebbero potuto percorrere altre strade per la ricerca di contributi e finanziamenti.
Strade che l'opposizione aveva già indicato nella sua programmazione presentata all'elettorato.
Peraltro è passata inosservata la notizia di una misura urgente contenuta nel D.L. 31.5.2014 n. 83 - "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo" - convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i.
Si tratta di un credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il c.d. Art bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale.
In pratica, chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta.
I sottoscritti consiglieri, pertanto, invitano l’amministrazione a mettere da parte le chiacchiere inutili e cominciare a percorrere la strada del project financing per la manutenzione e l’utilizzo dei beni monumentali, nonché per una efficace ed effettiva promozione turistica.
Inoltre chiedono che dia sensibilizzazione alla cittadinanza sulla possibilità offerta dal c.d art bonus, avviando un’iniziativa da far finanziare.
Solo così si potra’ pensare davvero al rilancio turistico, economico e culturale della città.
I consiglieri comunali di opposizione

Avv. Giuseppe Bizzarri              
Avv. Simona Dell’Osso   
Dott. Fabio Valerio   
Marina Petroianni


La risposta della coalizione Piazza Pulita:
In risposta al comunicato stampa di alcuni consiglieri comunali dell’opposizione circa la possibilità di intercettare finanziamenti da destinare alla messa in sicurezza della Fortezza Svevo-Angioina, riteniamo necessario esplicitare alcune osservazioni e fornire i dovuti chiarimenti.
Il “colpo di teatro” - è così che definiscono i poco attenti consiglieri la missiva inoltrata all’On. Franceschini e a tutte le Autorità competenti - è stato portato all’attenzione del Ministro anche tramite un’interrogazione parlamentare dell’On. Bordo, che cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente per l’interessamento. Vale la pena anche ricordare che, poco prima della risposta del Ministro, la Soprintendenza pugliese rendeva noto al Comune di Lucera la richiesta di inserimento del suo progetto di recupero della Fortezza Svevo Angioina nelle misure di cui al PON 2014-2020, ritenendolo evidentemente ammissibile a quella misura di finanziamento. La risposta del Ministero all’interrogazione dell’On. Bordo ha chiarito invece che, purtroppo, non vi è la possibilità di inserire quel progetto nelle suddette misure di finanziamento. Di questo il parlamentare pugliese ha dato contezza ai presenti durante l’incontro avvenuto il 27 novembre 2015, al quale i suddetti consiglieri probabilmente non hanno partecipato o, se lo hanno fatto, erano distratti, visto che, soltanto dopo circa due mesi, i solerti consiglieri di opposizione prendono atto di tutto ciò. A leggere il comunicato, tuttavia, essi fanno intendere che sapevano già tutto. Peccato, però, che non abbiano detto una parola su questo argomento prima d’ora. Probabilmente l’On. Bordo non avrebbe perso il suo tempo prezioso nello scomodarsi a rivolgere un’interrogazione parlamentare al Ministro, sulla scorta del “colpo di teatro” del sindaco di Lucera. Come pure la Soprintendenza non avrebbe perso tempo a formulare la richiesta di inserimento nei PON 2014-2020 del suo progetto di recupero e valorizzazione della Fortezza. Bastava chiedere lumi ai nostri brillanti consiglieri comunali, che, a quanto sembra di capire dalla lettura del comunicato, sapevano già tutto. Comunque ci fa molto piacere apprendere che alcuni ex-amministratori si siano accorti oggi che la Fortezza è in pericolo. Evidentemente, quando amministravano loro, erano impegnati a pensare ad altro.
I consiglieri che hanno firmato il comunicato rimproverano all’Amministrazione il fatto di non essersi accorta del cosiddetto “Art Bonus”, una misura di sgravio fiscale che consente di finanziare interventi volti alla salvaguardia e al recupero del patrimonio artistico e monumentale del Paese. Per capire quale sia il livello di attenzione che i consiglieri comunali pongono alle questioni amministrative, facciamo presente che la Giunta Comunale, con la deliberazione n. 107 del 22 maggio 2015, ha di fatto aderito alle misure previste dal cosiddetto “Art Bonus”, individuando, tra i beni oggetto delle donazioni, il sito delle Terme Romane. Lasciamo ai consiglieri di opposizione il compito di andarsi a leggere la Norma, che, essendo sostanzialmente una misura di credito d’imposta, è legata ai redditi dei donatori. Dalle nostre analisi è emerso che per destinare fondi utili alla messa in sicurezza della Fortezza – si parla di interventi di milioni di euro – occorrerebbero i redditi di un Emiro del Quatar. Ma, come si dice, la speranza è l’ultima a morire e, se i consiglieri d’opposizione riuscissero a trovare un mecenate ben disposto, siamo pronti ad integrare la suddetta delibera per introdurvi anche la Fortezza.
 In ultimo i consiglieri di opposizione esortano a percorrere la strada del “project financing per la manutenzione e l’utilizzo dei beni monumentali, nonché per una efficace ed effettiva promozione turistica.”. Forse ai consiglieri sfugge il senso del project-financing, che prevede l’intervento e l’interesse dei privati, i quali agiscono di impulso proprio, qualora ritengano remunerativo un determinato progetto. Ad oggi nessun imprenditore ha manifestato interesse alla gestione dei monumenti del Comune di Lucera, al contrario di quello che si è registrato, ad esempio, per l’ampliamento del Cimitero e per l’affidamento dei servizi cimiteriali, nonché per la pubblica illuminazione, aspetti sui quali l’Amministrazione ha adottato e sta adottando opportune misure ed iniziative. Non basta pronunciare una parolina magica per risolvere problemi annosi, ma bisogna confrontarsi con la realtà del mercato, e valutare tutte le implicazioni di una eventuale esternalizzazione del servizio, che attualmente è gestito dai dipendenti comunali, alcuni dei quali in possesso della qualifica di guida turistica. Vogliamo soltanto ricordare, in particolare ad uno dei firmatari del comunicato, che l’amministrazione della quale lui è stato esponente di spicco aveva contratto il noleggio per le macchinette che distribuivano i biglietti di ingresso ai monumenti, per un costo di circa 9.000 euro all’anno. Macchinette che noi abbiamo provveduto prontamente a restituire al legittimo proprietario. Purtroppo quei circa 9.000 euro l’anno di risparmio, che intendevamo destinare alle piccole opere di manutenzione ordinaria dei monumenti, sono finiti nella voragine del debito che abbiamo ereditato.
Chiudiamo dicendo che non accettiamo lezioni di buona amministrazione da chi, fino a ieri, destinava la gran parte degli introiti dell’accesso ai monumenti alla Ditta proprietaria di quei ridicoli “parcometri” che causavano, inoltre, anche notevoli disagi ai visitatori per la necessità di munirsi di monetine, soprattutto quando si trattava delle comitive di turisti o delle scolaresche.

La coalizione Piazza Pulita

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