POLITICA Comune         Pubblicata il

Lastaria, un ospedale di zona disagiata per aggregare Lucera e Monti Dauni




L'ospedale Lastaria di Lucera ha evitato lo smantellamento con la trasformazione in presidio di zona disagiata così come sancito dal piano di riordino ospedaliero - alla luce di quanto prevede il DM 70/2015 - che ha avuto il placet della Giunta regionale, lunedì 29 febbraio, grazie anche a un lavoro di squadra tra gli amministratori di Lucera (maggioranza e opposizione) e quelli dei comuni montani con la giusta interlocuzione con il presidente, Michele Emiliano, che è anche assessore alla Salute. Un risultato che troverà, si spera, definitivo riscontro quando il piano regionale passerà sotto la lente di ingrandimento del Governo.

La vicenda, che ha tenuto in trepida attesa tanta gente in tutto il comprensorio, ha rappresentato un momento di importante verifica sulla capacità di aggregazione per difendere una causa comune e per affermare l'identità del territorio troppe volte trascurato, se non ignorato; si pensi a come si era messa la faccenda già nel 2012 per il Lastaria, destinato alla chiusura, forse pure per mancanza di peso politico a Bari.

Un'esperienza, quindi, quella nata dall'allarme giustamente levatosi per il presidio ospedaliero lucerino, che ha fatto scaturire energie incanalate nella corretta direzione, al fine di salvaguardare il diritto all'assistenza sanitaria di tante persone, tra le quali alta è la percentuale di anziani.

Un dialogo proficuo da allargare agli altri temi che uniscono Lucera e Monti Dauni e da portare avanti con intelligenza e acume politico, evitando errori marchiani.

Di seguito, quanto si specifica nell'Allegato 1 del Decreto 2 aprile 2015, numero 70 circa la natura degli ospedali siti in zone disagiate.

Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate

Le regioni e le provincie autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere presidi ospedalieri di base per zone particolarmente disagiate, distanti piu' di 90 minuti dai centri hub o spoke di riferimento (o 60 minuti dai presidi di pronto soccorso), superando i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. I tempi devono essere definiti sulla base di oggettive tecniche di misurazione o di formale documentazione tecnica disponibile. Per centri hub and spoke si intendono anche quelli di regioni confinanti sulla base di accordi interregionali da sottoscriversi secondo le indicazioni contenute nel nuovo patto per la salute 2014-2016.

Tali situazioni esistono in molte regioni italiane per presidi situati in aree considerate geograficamente e meteorologicamente ostili o disagiate, tipicamente in ambiente montano o premontano con collegamenti di rete viaria complessi e conseguente dilatazione dei tempi, oppure in ambiente insulare. Nella definizione di tali aree deve essere tenuto conto della presenza o meno di elisoccorso e di elisuperfici dedicate.

In tali presidi ospedalieri occorre garantire una attivita' di pronto soccorso con la conseguente disponibilita' dei necessari servizi di supporto, attivita' di medicina interna e di chirurgia generale ridotta. Essi sono strutture a basso volume di attivita', con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza e con un numero di casi insufficiente per garantire la sicurezza delle prestazioni, il mantenimento delle competenze professionali e gli investimenti richiesti da una sanita' moderna.

Tali strutture devono essere integrate nella rete ospedaliera di area disagiata e devono essere dotate indicativamente di:

- un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri;

- una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilita' di appoggio nei letti di medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilita' dei casi imprevisti) per i casi che non possono essere dimessi in giornata; la copertura in pronta disponibilita', per il restante orario, da parte dell'equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;

- un pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all'Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica cosi' come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l'aggiornamento relativo.

E' organizzata in particolare la possibilita' di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro hub o spoke piu' vicino, indagini laboratoristiche in pronto soccorso. E' predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall'Ospedale di zona particolarmente disagiata al centro spoke o hub. E' prevista la presenza di una emoteca. Il personale deve essere assicurato a rotazione dall'ospedale hub o spoke piu' vicino.

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic