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Le feste patronali con il Padre Maestro e senza Vescovo


San Francesco Antonio Fasani e Santa Maria Patrona in processione
il cardinale Salvatore De Giorgi
mons. Ciro Fanelli consegna le chiavi a Santa Maria Patrona


La tre giorni patronale 2016 ha visto campeggiare accanto a Santa Maria Patrona il nuovo co-patrono, il Padre Maestro, ossia San Francesco Antonio Fasani, nel trentennale della sua canonizzazione.
La stessa tre giorni ha registrato l'assenza del Vescovo: la Diocesi di Lucera-Troia è dunque ancora senza il suo pastore! E la preghiera perché arrivi presto è stata ripetuta continuamente durante le celebrazioni e le cerimonie delle feste patronali.
Sono stati questi i due leitmotiv dei giorni compresi tra il 14 e il 16 agosto. Anzi, tra il 14 ed il 17 agosto. Già, perchè le feste patronali hanno avuto un'appendice il 17, allorquando S. Francesco Antonio ha fatto ritorno nella sua "casa", la Basilica-Santuario a lui intitolata, il "bel San Francesco".
Ma procediamo con ordine.
Il 14 agosto è giunto a sostenere i fedeli lucerini Sua Eminenza il cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Emerito di Palermo, già ultimo Vescovo di Troia, prima della fusione con la Diocesi di Lucera avvenuta il 30 settembre 1986.
Egli ha subito espresso gioia ed ammirazione per i lucerini, che numerosissimi hanno dimostrato attaccamento filiale a Santa Maria.
Ai solenni Vespri del 14 è stato l'Amministratore Diocesano, mons. Ciro Fanelli, a consegnare le chiavi della città alla Patrona, con la partecipazione plaudente del popolo lucerino.
Successivamente, la sacra scultura della Patrona ha attraversato Piazza Duomo per la processione storica, presieduta proprio dal cardinale De Giorgi.
Al rientro in Cattedrale, il porporato ha officiato la solenne celebrazione eucaristica della Vigilia della festa dell'Assunta, animata dal Coro femminile della Basilica-Santuario "San Francesco Antonio Fasani", accompagnato all'organo da padre Antonio Alemanno della comunità dei frati minori conventuali.
Sua Eminenza De Giorgi nell'omelia ha sottolineato l'umiltà di Maria "innalzata da Dio alla sublime dignità di Madre di suo Figlio." Ella - ha affermato il Cardinale - è la vera Arca di Dio. Ha portato nel suo grembo non le tavole della legge, ma l'Autore stesso della legge".De Giorgi ha poi indicato in Maria colei che ha ascoltato e messo in pratica la Parola e la Volontà di Dio: "Maria è, dunque, beata, felice come chiunque voglia seguire questo comandamento fondamentale".
L'Arcivescovo Emerito di Palermo ha invitato tutti alla misericordia e al perdono: "In questo anno giubilare siamo chiamati a compiere le 14 opere di misericordia spirituale e corporale, le vere porte sante del Giubileo".
Ha infine concluso con l' augurio di raggiungere nel cielo Maria che: "attende assieme al Padre Maestro tutti e tutti i lucerini in particolare, per renderci partecipi della sua gloria eterna e della sua felicità perfetta e senza fine".
Egli ha anche presieduto il Solenne Pontificale del 15 agosto e nell'occasione ha salutato con affetto Lucera e i lucerini.
Martedì 16 agosto spazio alla solenne processione con il simulacro di Santa Maria per le strade e le piazze della nostra città, presieduta dall'Amministratore Diocesano, mons. Ciro Fanelli.
Ma la Patrona non era da sola: a farle compagnia c'era il Padre Maestro, che come compatrono ha accompagnato Santa Maria in occasione del trentennale della sua canonizzazione e della sua elevazione a patrono secondario, quest'ultima ufficializzata da Sua Eminenza cardinale Robert Sarah nella solenne celebrazione eucaristica del 24 aprile u.s..
San Francesco Antonio, innamorato pazzo dell'Immacolata, ha avuto modo così di indicare nella Vergine tanto amata la via privilegiata per l'incontro con il Signore.
Suggestive le tappe della processione alla Basilica-Santuario intitolata al santo lucerino e all'ospedale.
Un altro momento topico è stato l'arrivo a Porta Foggia, dove la Patrona di Lucera è stata accolta dal canto del soprano lucerino Anna Maria Festa e da una marea di gente.
A tal proposito, la redazione porge i più sentiti ringraziamenti alla famiglia Scarano per la gentilissima accoglienza prestata al cameraman di Studio9tv, che così ha potuto effettuare riprese dall'alto, posizionandosi sul balcone e sul terrazzo della sua casa.
In Piazza Di Vagno la Patrona e il Co-patrono in mezzo a tantissimi fedeli sono stati omaggiati da una batteria di fuochi e da scroscianti applausi.
Giunta in Piazza Duomo, la solenne processione è stata chiusa dall'intervento di mons. Ciro Fanelli.
Egli ha pregato per l'arrivo del nuovo Vescovo e ha invitato tutti a compiere segni, gesti e opere di misericordia, in modo tale che, grazie al suo carattere sociale, si possano costruire "oasi di misericordia".
Ha poi evidenziato il fatto che con San Francesco Antonio Fasani copatrono e a trent'anni dalla sua canonizzazione le feste patronali abbiano assunto un tono e un significato particolari, che ci permettono di riscoprire le nostre radici cristiane e di vedere in Maria, grazie al Padre Maestro:"il segreto per essere fedeli a Cristo e al Vangelo". Ma per attuare ciò, ha affermato l'Amministratore Diocesano, occorre:"trasformare la nostra devozione in convinta e gioiosa imitazione" di Francesco Antonio.
Il rientro in Cattedrale delle due statue, il concerto in Piazza Matteotti del cantautore milanese Enrico Ruggeri e i tre tempi di fuochi d'artificio incendiati in zona Anfiteatro hanno chiuso la tre giorni patronale,che in realtà, come accennavamo in precedenza, ha avuto un'appendice molto significativa ed importante il 17 agosto, allorquando la sacra icona del Padre Maestro ha salutato quella di Santa Maria.
Nella Cattedrale si è svolta una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da padre Eugenio Galignano, Rettore della Basilica-Santuario che ospita il culto e i resti del Fasani.
Egli, dopo aver rimproverato un cristianesimo anemico, di folklore e di facciata, ha ricordato come il nome del Padre Maestro sia inscindibilmente legato a quello di Maria.
Egli, ora, assieme all'Assunta, ha affermato il Rettore, è patrono e guida di Lucera. Come recita uno degli inni al santo di Lucera, al Fasani i lucerini affidano il proprio domani e il proprio destino. "E' questo - ha evidenziato padre Eugenio - un segno di fiducia ma anche di responsabilità che ci chiama a un vero cammino di fede e di vita cristiana, ad imitazione proprio del nostro santo, che ci porta, attraverso Maria, all'incontro con il Signore e alla santità".
In seguito, dopo aver lasciato il trono, il Padre Maestro è uscito dalla Cattedrale e con una breve processione, presieduta da mons. Ciro Fanelli, ha raggiunto la "sua" Basilica-Santuario.
Qui c'è stato il saluto finale dell'Amministratore Diocesano, che ha consegnato al Rettore, Padre Eugenio Galignano, l'icona raffigurativa delle feste patronali 2016 con Santa Maria Assunta e San Francesco Antonio Fasani, a cui è stato rivolto un sentitissimo ed applauditissimo Grazie! Ci uniamo a questo forte sentimento di affiliazione e di ringraziamento che rivolgiamo al Fasani e alla sua e nostra Patrona, Santa Maria!

Luigi Salome

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