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Su Studio9, Faeto: continua il Subappennino Meridionale TOUR




Studio9, nell'ambito del Subappennino Meridionale TOUR, propone alla Vostra attenzione la visita di Faeto, il comune più alto della Puglia e sede della comunità franco-provenzale che, insieme a quella di Celle San Vito, è impegnata nella tutela della propria minoranza linguistica.

Il paese, difatti, fu fondato dai soldati angioini di Carlo I d'Angiò, che impegnato nelle guerra contro gli Svevi e i Saraceni di Manfredi, inviò un gruppo di 200 soldati a presidiare il centro fortificato di Crepacore (collocato nella zona limitrofa alla chiesa di San Vito e corrispondente all'altura denominata in seguito "Castiglione"). Questi soldati, terminata la guerra, richiamarono le loro famiglie insediandosi definitivamente sul luogo. Verso il 1340 abbandonarono la zona portandosi nella località dove sorge ora Faeto dando così origine al paese.
L'abbandono del primitivo insediamento fu determinato sia dal suo clima più inclemente, sia dall'insicurezza venutasi a determinare in seguito alla morte di Carlo I d'Angiò e causata dall'insorgere di divisioni tra le varie fazioni angioine. La nuova zona di insediamento era lontana dalla Via Traiana che in un primo momento dovettero presidiare, ma poi continuamente interessata da scorrerie e da scontri militari fratricidi, ed era sede di ben due monasteri benedettini (SS. Salvatore e S. Maria).
Anche i soldati Faetani contribuirono alla sconfitta definitiva degli Svevi e in particolare dei Saraceni di Lucera, avvenuta nel 1300, quando Carlo II d'Angiò impose il proprio dominio sulle nostre terre.
Oggi Faeto è nota sicuramente per il suo franco-provenzale (per il quale è stato allestito anche uno Sportello Linguistico) e che si può leggere e capire grazie alla pubblicazione della grammatica, del dizionario e del glossario. Ma la sua notorietà è legata anche al famoso prosciutto di Faeto che qui viene prodotto, utilizzando le carni anche del maiale nero, cresciuto allo stato brado, in mezzo ai boschi, dominati dai faggeti. E proprio il faggeto ha dato il nome al paese (Faìt, provenzale).
Oltre alle attrazioni gastronomiche ed etnografiche e alle bellezze architettoniche e naturalistiche, oggi Faeto vive anche la presenza di uno dei più importanti parchi eolici della Puglia, cosa che ha suscitato non poche polemiche e contestazioni da parte della cittadinanza.
 
di Luigi Salome
 
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